Le skills di oggi? Competenza ed esperienza

Competenze ed esperienza sono diventate le parole chiave nel mondo del lavoro contemporaneo. Oggi, il possesso di un titolo di studio non è più sufficiente per garantirsi opportunità di carriera o retribuzioni adeguate.

Le aziende attribuiscono maggiore valore alle competenze pratiche e all’esperienza professionale dei candidati. Questo cambiamento, noto come “economia delle competenze”, ha preso avvio già durante la Grande Recessione del 2008 e si è accentuato ulteriormente con la pandemia.

Le hard skills invecchiano in 5 anni

Il mondo del lavoro sta evolvendo rapidamente, richiedendo competenze diverse giorno dopo giorno, il che costituisce una sfida per molte aziende. Un sondaggio condotto da Springboard ha rivelato che più di un terzo dei leader aziendali ritiene che le competenze tecniche attuali abbiano una durata di meno di due anni, mentre il 78% crede che le “hard skill” diventeranno obsolete in meno di cinque anni.

Secondo l’ultimo rapporto sul futuro dei lavori elaborato dal World Economic Forum, entro il 2028 il 44% delle competenze dei lavoratori subirà cambiamenti significativi o interruzioni, rendendo alcune competenze obsolete o richiedendo aggiornamenti importanti. Attualmente, il 70% dei leader aziendali riconosce l’esistenza di un divario di competenze che sta influenzando negativamente le prestazioni aziendali, limitando l’innovazione e la crescita.

Formazione centrale per la GenZ

L’azienda italiana Zeta Service, specializzata in servizi hr e payroll, ha affrontato questa sfida creando un Campus gratuito per la formazione delle future generazioni di lavoratori. Questo Campus si propone di colmare il divario tra conoscenze teoriche e competenze pratiche, preparando i giovani per il mondo del lavoro attuale e futuro. I giovani, in particolare la Generazione Z, riconoscono l’importanza della formazione nel progredire nella loro carriera.

Il 53% della Gen Z ritiene che l’apprendimento sia fondamentale per il loro sviluppo professionale. Questo atteggiamento sta ridefinendo il mondo del lavoro, con una maggiore attenzione alla soddisfazione lavorativa e alla ricerca di ruoli che rispecchino i propri valori.

Le aziende dovrebbero dedicare più tempo alla formazione

La formazione continua è cruciale sia per le aziende sia per gli individui. Tuttavia, una persona su cinque ritiene che la propria azienda non dedichi abbastanza risorse e tempo all’apprendimento. Il Campus Zeta Service si propone di rispondere a questa esigenza, offrendo ai partecipanti l’opportunità di acquisire competenze specifiche per il loro ruolo e garantendo loro un futuro migliore nel mondo del lavoro.

Dark web: un “ricco” mercato di furti ed estorsioni

Monitorare le attività e le tendenze del mercato del dark web è come “sbirciare le strategie del nemico – spiega Sergey Lozhkin, Principal Security Researcher, Global Research and Analysis Team (GReAT) di Kaspersky -. Non si tratta solo di protezione, ma di padroneggiare l’evoluzione del panorama delle minacce per difendersi dai rischi di domani”. 

Di fatto, nel 2023 le attività di estorsione e i furti sul mercato del dark web, uno dei centri principali per i servizi illeciti della comunità dei criminali informatici, sono aumentatati significativamente.
Nell’ultimo Kaspersky Security Bulletin (KSB), gli esperti del Global Research and Analysis team di Kaspersky Digital Footprint Intelligence realizzano un’analisi completa del 2023, e forniscono indicazioni sulle tendenze emergenti di questo mercato sommerso.

Cybercrimine: i trend del 2024

Guardando al futuro, l’azienda prevede anche nuove sfide, tra cui una maggiore presenza di servizi di crypto-drainer, una maggiore promozione di siti web fraudolenti attraverso la search advertising, e un aumento dei ‘loader’ dannosi.

Le credenziali personali e aziendali sono esposte a un rischio crescente di fuga di informazioni. Il mercato del dark web ha registrato un aumento dei post relativi a malware stealer, progettati per rubare informazioni sensibili come credenziali di accesso, dettagli finanziari e dati personali. I criminali informatici vendono questi dati ad altri soggetti malintenzionati con lo scopo di rubare l’identità, commettere frodi finanziarie o altre attività illecite.

In particolare, i post che offrono i log di Redline stealer, una famiglia di malware molto diffusa, sono triplicati, passando da una media mensile di 370 nel 2022 a 1.200 nel 2023.

Malware: dal phishing alla pubblicità su Google

Complessivamente, il volume dei vari file di log di malware, contenenti dati di utenti compromessi e pubblicati sul dark web, è aumentato di quasi il 30% nel 2023, rispetto all’anno precedente.

Nel 2024 i truffatori si rivolgeranno sempre più alla pubblicità sui motori di ricerca per promuovere siti web contenenti malware.
Se prima si affidavano alle e-mail di phishing, ora utilizzano gli annunci di Google e Bing per garantire che le loro pagine di destinazione, contenenti malware, ricevano le prime posizioni nei risultati di ricerca.

L’interesse per le criptovalute alimenta la proliferazione dei crypto drainer 

I crypto drainer, una categoria di software malevoli progettati per il trasferimento rapido e automatico di fondi dai portafogli di criptovalute legittimi a quelli di attori malintenzionati, stanno guadagnando terreno. Kaspersky prevede un aumento della domanda di questo tipo di malware per il furto di criptovalute, con il conseguente aumento della presenza di annunci pubblicitari che ne promuovono lo sviluppo e la vendita sul mercato clandestino.

L’interesse sostenuto per le criptovalute, gli NFT e i relativi asset digitali dovrebbe alimentare la proliferazione di questi drainer.

Qual è l’impatto dei social media sugli adolescenti? Le risposte in uno studio britannico

Non è certo una sorpresa scoprire che i social media oggi permeano la vita dei più giovani, in tantissimi aspetti. Ma con quali effetti? Un nuovo studio condotto dalla University of Cambridge, che ha coinvolto migliaia di adolescenti britannici nati tra il 2000 e il 2002, rivela una realtà preoccupante. Nel Regno Unito i ragazzi subiscono una forte pressione dai social media, tanto che circa la metà dei giovanissimi si ritiene dipendente da essi. I dati, provenienti dallo studio Millennium Cohort e riportati dal Guardian, mettono in evidenza una percezione di dipendenza più accentuata tra le ragazze rispetto ai ragazzi.

Più dipendenti le ragazze dei ragazzi

Il team di ricerca, guidato dalla dottoressa Amy Orben, ha esaminato un campione di 19.000 partecipanti, chiedendo ai giovani di esprimere il proprio rapporto con i social media. Tra le 7.000 persone che hanno risposto, il 48% ha dichiarato di sentirsi d’accordo o molto d’accordo con l’affermazione “penso di essere dipendente dai social media”. Tuttavia, riferisce Ansa, una percentuale significativamente maggiore di ragazze (57%) ha riconosciuto questa dipendenza rispetto ai ragazzi (37%).

Differenze di genere e paura di perdere il controllo

Secondo Georgia Turner, che ha analizzato i dati, la dipendenza percepita dai social media non è da confondere con la dipendenza da sostanze, ma la sensazione di non avere il controllo sul proprio comportamento può essere preoccupante. Turner afferma che è sorprendente vedere così tante persone con questa percezione. La dipendenza dai social media potrebbe non essere paragonabile a quella da droghe, ma evidenzia comunque un disagio psicologico diffuso tra gli adolescenti britannici.

Preoccupazioni su tecnologie digitali e comportamenti compulsivi

Negli ultimi anni, si è sviluppata una crescente preoccupazione riguardo all’uso compulsivo delle tecnologie digitali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il “disturbo da gioco” nella sua classificazione internazionale delle malattie. Michael Rich, direttore del Digital Wellness Lab presso l’ospedale pediatrico di Boston, afferma che i risultati dello studio riflettono l’esperienza clinica del suo centro, dove una parte significativa dei giovani combatte con l'”uso problematico dei media interattivi” (Pimu), che include social media, giochi, pornografia e una sovraesposizione a brevi video, blog e siti. In conclusione, lo studio solleva importanti interrogativi sull’effetto dei social media sulla salute mentale degli adolescenti britannici e richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare in modo responsabile l’impatto delle tecnologie digitali sulla giovane generazione.

Consumi: quali sono i falsi miti della Generazione Z?

Irriverenti, incoerenti, fragili ma trascinatori, i nati fra il 1997 e il 2012 influenzano famiglie, aziende e istituzioni. Ma a svelare il ‘profondo fraintendimento’ tra quello che gli 8,9 milioni giovanissimi della Generazione Z ‘sono’ e ciò che pensano di loro adulti e aziende, è l’analisi del think tank Zelo.
Un esempio? Il luogo comune più ripetuto del 2023 è ‘la GenZ è sostenibile e salverà il mondo’. Ma è davvero così?

“Questa generazione – spiegano gli esperti di Zelo – è nata in un mondo già esaurito, consumato e ferito dalle generazioni precedenti, ed è sicuramente pronta a difendere la causa, ma non disposta a scendere in campo con azioni concrete”.

“Vogliono verità senza filtri, se non quelli di TikTok”

I ragazzi della GeneZ, “vogliono occupare lo spazio in modo nuovo, non vogliono pagare i debiti lasciati in eredità dalle generazioni precedenti – continuano gli analisti -. Se i loro genitori e nonni cercavano modelli fissi in cui riconoscersi, i nati dopo il 1997 hanno la decostruzione come presupposto: vogliono verità senza filtri, se non quelli di TikTok”.

Cecilia Nostro, Founder di Zelo, ammette: “Sono rimasta affascinata dalle sfumature della GenZ e da anni, ogni giorno, cerco di decifrarla con passione, pazienza e audacia, per risolvere il fraintendimento che blocca l’ingranaggio generazionale sulla base del quale si erge l’equilibrio della società”.

Solo il 15% è concretamente sostenibile nei propri comportamenti

E così, dopo Black Friday e Cyber Monday, la GenZ sta per affrontare la corsa ai regali natalizi. Ma in termini di sostenibilità, e in uno dei periodi dell’anno a maggior impatto, se da un lato questi ragazzi sembrano essere impegnati nella lotta al cambiamento climatico e ad arginarne le conseguenze, dall’altro Zelo mostra uno scenario diverso.
Solo un timido 15% del campione intervistato dichiara di sentirsi davvero, e concretamente, sostenibile nei propri comportamenti e nelle proprie scelte.

Grandi fan del fast fashion

Un 17% di giovani GenZ, invece, ammette che il proprio impegno a riguardo si ferma nel fare la raccolta differenziata, e il 33% afferma di non sentirsi sostenibile come tutti sembrano pensare.
Il rimanente 35% si ritiene consapevole e informato, ma poi si chiede, “cosa possiamo fare?”.

Insomma, analizzando i comportamenti di acquisto della GenZ emerge come soltanto se colti alla sprovvista, e per non fare brutta figura, i GenZ cercano di adeguarsi all’immagine che genitori, tv e giornali hanno di loro, ovvero, ‘quelli impegnati a salvare il mondo’. Al contrario, riporta Adnkronos, i loro comportamenti quotidiani non sembrano offrire conferme alla tesi, anzi: i grandi fan del fast fashion sono proprio i GenZ.

Italiani e tv, un rapporto in continua evoluzione  

Che ruolo ha oggi la televisione all’interno delle nostre case e delle nostre vite? E come la utilizziamo? A queste domande risponde Samsung Electronics Italia con il suo recente Social Poll “TV? Mi piaci tu!”, lanciato in occasione della Giornata Mondiale della Televisione. Il sondaggio ha coinvolto la community di Instagram, raccogliendo oltre 2.800 risposte e offrendo uno sguardo aggiornato sul ruolo del televisore all’interno delle abitazioni. Un excursus sulle abitudini più comuni di fruizione e sui parametri che guidano i consumatori nelle decisioni d’acquisto.

Solo uno schermo gigante o apparecchi in ogni locale?

Emergono diverse tendenze interessanti che riflettono la pervasività del televisore nelle case degli intervistati. Il 40,6% ha dichiarato di possedere un apparecchio in ogni stanza, mentre il 36% ha indicato di averne due, riservando il secondo alla camera da letto per godersi momenti di relax davanti a un film. Un altro 23% ha scelto invece di avere un unico televisore di dimensioni generose, che diventa così il protagonista del living.

La tv? Perfetta per il gaming

Le sorprese non si fermano qui, poiché le risposte delineano nuove abitudini di utilizzo della tv. Circa il 30% degli intervistati considera il televisore il compagno perfetto per il gaming, una passione che sta diventando sempre più diffusa e condivisa.
Il 27,3% apprezza i grandi schermi per facilitare la fruizione dei contenuti streaming in famiglia, mentre il 26,4% attribuisce importanza al design, sottolineando il ruolo crescente del televisore come elemento di arredo. Infine, il 16,8% mette al centro l’audio per vivere un’esperienza immersiva simile a quella del cinema.

Quando si tratta di utilizzare il televisore, la maggioranza della community associa la tv al relax serale davanti a un film (65,8%). Tuttavia, c’è anche chi preferisce utilizzarla per rimanere informato sulle notizie (18,6%) o tenerla acceso costantemente come sottofondo sonoro durante altre attività (15,5%).

Per quasi tutti il televisore si cambia quando… non va più 

Le prestazioni e l’affidabilità avanzate dei televisori consentono alla maggior parte degli intervistati (70,8%) di cambiarli solo quando diventano irrimediabilmente compromessi e non funzionanti.
Una percentuale significativa (20,6%) si concede cinque anni prima di considerare l’acquisto di un modello più innovativo, mentre una nicchia di appassionati delle ultime novità (8,5%) non vede l’ora di sostituire il proprio televisore con l’ultimo top di gamma.

Risparmi: l’ottimismo è in ripresa tra gli italiani

Rispetto al 2022 diminuiscono le famiglie in forte difficoltà economica e aumentano quelle con una migliore tenuta del tenore di vita. Scende poi dal 17% al 14% la quota di chi appare seriamente in difficoltà.
La fiducia per il clima economico nel nostro Paese sta tornando a livelli analoghi a quelli della prima metà del 2021.
Lo attesta l’indagine annuale di Ipsos condotta per Acri, dal titolo Scelte consapevoli, educazione, responsabilità: la sfida del risparmio per le nuove generazioni.

Guardando al futuro, le previsioni sull’andamento dell’economia personale, locale, fino a quella europea e mondiale, portano gli italiani da un marcato pessimismo dello scorso anno a un rimbalzo positivo, trainato da forti attese personali, specie nella generazione di mezzo.
Solo riguardo la situazione del Paese i dati rimangono in linea col 2022.

Strumenti finanziari più sicuri

A scapito dell’immobilismo e della liquidità, certamente legata all’inflazione e ai maggiori rendimenti offerti da molti intermediari e titoli di Stato, cresce la propensione verso strumenti finanziari più sicuri. Questo in un quadro, comunque, di incertezza verso regole e controlli, che penalizza gli strumenti più a rischio.
I più giovani però lamentano bassa competenza finanziaria, bassa autonomia gestionale ma sono molto interessati a approfondire i temi.
La sfida è quindi culturale e educativa, perché i più giovani ambiscono a una autonomia che raggiungono solo tardi, e a fatica.

Si indebolisce la fiducia nell’Unione

In questo scenario incerto, si indebolisce la fiducia nell’Unione Europea e nell’euro, sostenuta comunque dalle nuove generazioni. I dati evidenziano una polarizzazione tra chi ha fiducia nelle azioni e nelle scelte che verranno prese (51%) e chi no (49%).
A intaccare la fiducia ha contribuito la politica dei tassi di interessi della BCE per contrastare l’inflazione. Una misura che ha messo in difficoltà molte famiglie e imprese, costrette a pagare interessi più alti su mutui, prestiti, e finanziamenti, e per questo divenute molto più critiche verso la UE.
Inoltre, va sottolineato come le crisi legate alla scarsità e ai costi maggiori di materie prime ed energia abbiano indebolito l’idea che l’Europa, sempre riconosciuta per la sua tutela delle libertà e dei singoli, sia in grado di difendere gli ideali democratici e la capacità competitiva sui mercati internazionali.

Il ruolo sociale del risparmio

Sembra allentarsi poi il legame percepito tra responsabilità sociale e ambientale, abilitatori della competitività aziendale e dello sviluppo economico del Paese. Rimane però importante il contributo delle associazioni di categoria, dei corpi intermedi, e del Terzo settore, nel garantire coesione sociale e sviluppo.
I singoli cittadini rimangono molto attivi, sia nell’ambito del volontariato, donando il proprio tempo, e ancor più facendo donazioni per sostenere il Terzo settore e iniziative benefiche.
Coerentemente, è sempre forte la percezione del ruolo sociale del risparmio, strumento fondamentale per garantire crescita economica, sviluppo sociale e civile del Paese.

Italiani pronti a dire stop alle confezioni alimentari in plastica 

Solo un italiano su cinque dichiara di conoscere il processo di riciclo della plastica, e solo poco più di uno su dieci è a conoscenza della proposta di regolamentazione dell’Unione Europea in materia di imballaggi, finalizzata a ridurre la quantità di rifiuti in plastica e migliorare il riciclo di quella in circolazione. Ma ben nove su dieci si dicono pronti a fare sacrifici per aiutare la salvaguardia dell’ambiente. E la propensione green degli italiani sembra cominciare proprio dalla rinuncia alle confezioni e agli imballaggi alimentari in plastica. Lo rivela un sondaggio Ipsos del 2023 commissionato da Marevivo, associazione Onlus che opera in difesa del mare e dell’ambiente, con il sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati, nell’ambito della campagna #BastaVaschette.

Frutta e verdura: meglio acquistarle sfuse 

Se è vero che per la transizione green è necessario l’impegno di tutti, gli italiani sono in prima linea. Secondo quanto emerge dal sondaggio Ipsos, di fronte alla possibilità di scegliere se acquistare frutta e verdura in confezione di plastica oppure sfuse, il 78% degli intervistati opta per la seconda soluzione, e solo il 22% per quella confezionata. Un dato particolarmente indicativo, specie se si pensa che l’82% degli italiani consuma frutta e o verdura quotidianamente, acquistandola nel 70% dei casi presso supermercati e ipermercati.

Motivazioni reali e falsi miti

Le principali motivazioni che spingono gli italiani ad acquistare frutta e verdura sfuse sono la possibilità di scegliere l’esatta quantità di prodotto, indicata dal 35% degli intervistati, e il fatto di poter ‘toccare con mano’ la qualità dei prodotti che si stanno acquistando (29%). Coloro che invece optano per prodotti vegetali confezionati lo fanno per ridurre i tempi della spesa e per una presunta maggiore garanzia di igiene. Riguardo le confezioni alimentari in plastica esistono ancora diversi falsi miti da sfatare. Il 22% del campione di italiani infatti è ancora convinto che gli imballaggi di plastica proteggano la nostra salute, e il 19% che contribuiscano a ridurre lo spreco alimentare.

A grande richiesta più azioni di sensibilizzazione da parte delle istituzioni

Parallelamente, emergono dati confortanti che sottolineano una maggiore consapevolezza e sensibilità degli italiani rispetto al tema degli imballaggi in plastica. Oltre il 90% degli intervistati, riporta Adnkronos, è ben conscio che ridurre il consumo di plastica sia fondamentale per difendere l’ambiente e che ciascuno può contribuire attivamente a migliorare la situazione con le proprie azioni. Da sottolineare anche la richiesta da parte della stragrande maggioranza del campione di italiani (90%) di più azioni di sensibilizzazione e informazione da parte del Governo e delle istituzioni sui temi del rispetto dell’ambiente.

Carte elettroniche: come usarle in vacanza evitando le frodi

Durante il periodo estivo aumenta l’utilizzo delle carte di credito, debito o prepagate, e con esso il rischio frodi, soprattutto per quanti trascorreranno le vacanze all’estero. In dodici mesi più di 3,2 milioni di italiani hanno subito una truffa o un tentativo di truffa connesso alla propria carta. Per aiutare i viaggiatori a riconoscere i pericoli ed evitare brutte sorprese, Facile.it ha stilato un vademecum. Ma innanzitutto è necessario ricordare che le carte elettroniche possono non essere accettate in tutto il mondo. Quindi, meglio dotarsi di una seconda carta. 

Prelievi, massimali, commissioni extra

In caso di prelievo di denaro contante, ricordare che la carta di credito solitamente ha commissioni più elevate rispetto al bancomat. Attenzione anche ai limiti di spesa giornalieri: spesso le carte di debito e le prepagate hanno massimali più contenuti. Dal punto di vista dei costi, se l’operazione avviene in uno dei Paesi appartenenti all’area Sepa (UE e alcuni Stati extra UE ma aderenti), non ci sono commissioni, se invece ci si trova in uno Stato diverso da questi, potrebbero essere applicati costi aggiuntivi legati al cambio valuta. In caso di pagamento o prelievo in area extra-euro, se viene richiesto, è consigliato scegliere la valuta locale anziché la propria moneta. Così si ottengono migliori condizioni di cambio valuta, evitando addebiti onerosi.

Furto, smarrimento, addebiti indebiti: l’app risolve tutto

Nel caso di furto o smarrimento, ma anche spese addebitate e non effettuate, bisogna bloccare immediatamente la carta. È possibile farlo telefonicamente contattando il proprio istituto di credito o, in alcuni casi, direttamente dall’app di Home Banking. Ricordarsi poi che pin e carte non ‘vanno’ mai insieme. Per evitare che una volta sottratta la carta venga usata liberamente, è fondamentale non tenere mai il codice di sicurezza nel portafoglio insieme alla carta. Oggi la maggior parte delle banche offre conti correnti e carte elettroniche monitorabili in tempo reale tramite app. Questo permette di tenere sotto controllo movimenti e spese, e intervenire tempestivamente in caso di necessità. Inoltre, meglio attivare un servizio di alert, che in caso di utilizzo della carta avviserà tramite SMS.

Figli in viaggio senza genitori: la soluzione è una prepagata

Affidare una carta di credito a un ragazzo, magari al suo primo viaggio da solo, potrebbe essere pericoloso. Come fare per limitare i rischi? La soluzione potrebbe essere una carta prepagata. Si tratta di uno strumento di pagamento sempre più diffuso perché garantisce la stessa praticità del bancomat con il vantaggio di avere un plafond limitato, così da tutelare i giovani, e soprattutto i genitori, da eventuali smarrimenti o spese folli. Il consiglio, però, è verificare prima di partire che la carta sia abilitata e accettate nel paese di destinazione.

Vacanze truffa: quanti sono gli italiani caduti in trappola?

È quasi un milione il numero di italiani che nell’ultimo anno è stato vittima di una truffa o un tentativo di frode durante la prenotazione delle vacanze. Il rischio più frequente di truffa riguarda la ‘casa vacanza fantasma’, ma sono 276.000 anche coloro che arrivati sul luogo di villeggiatura hanno trovato una sistemazione completamente diversa da quella pubblicizzata. E 125.000 hanno trovato la casa o la camera già occupata.
L’allarme arriva dall’indagine condotta per conto di Facile.it dall’istituto di ricerca EMG Different. Chi è caduto in trappola in media ha perso 314 euro, nel 28% dei casi mai recuperati, per un valore complessivo stimato che sfiora i 100 milioni di euro.

Dalla casa fantasma a quella già occupata 


La truffa più comune è appunto quella della prenotazione di una struttura inesistente. Se circa 330.000 viaggiatori si sono accorti dell’imbroglio prima della partenza, oltre 133.000 lo hanno scoperto dopo aver pagato, e 55.000 solo una volta arrivati a destinazione.
Quanto alla struttura già occupata da altri, il 27% dei viaggiatori truffati se ne è andato senza pagare, la stessa percentuale ha preteso un cambio di sistemazione, il 23% ha ottenuto uno sconto sul prezzo concordato, ma il 21% non ha ottenuto nulla, e l’11% è stato costretto a procedere per vie legali.
Quasi due italiani su tre (65%), nonostante la truffa o il tentativo di truffa, hanno però deciso di non denunciare l’accaduto alle autorità competenti.

A rischio imbroglio anche hotel e villaggi turistici

Truffe o tentativi di truffa non riguardano solo case vacanza (36%) o B&B (35%), ma anche hotel (21%) e villaggi turistici (11%). Nel 47% dei casi la vittima ha trovato la struttura tramite un portale di prenotazioni online, mentre per il 21% l’annuncio è stato pubblicato su un social network.
Quasi 170.000 persone, poi, hanno visto l’annuncio truffaldino su un portale immobiliare, o un sito di annunci. Ma non manca chi è caduto in trappola con un semplice cartello ‘affittasi’ (circa 50.000), e l’11% è stato vittima di una truffa, o un tentativo di frode, nonostante avesse prenotato tramite un’agenzia di viaggi o immobiliare.

Cosa prevede l’assicurazione?

Per tutelare i viaggiatori alcune compagnie assicurative rendono disponibili  assicurazioni specifiche, che intervengono rimborsando le somme di denaro perse, sia in presenza di una truffa vera e propria sia se l’immobile non è conforme alla descrizione fornita nell’annuncio.
In questo caso, la copertura è garantita solo se la difformità è significativa, e tale da precludere parzialmente il normale uso dell’abitazione. Difformità di poco conto, come ad esempio un immobile più piccolo di quanto dichiarato o più distante dai servizi principali, potrebbero non essere coperte. In caso di difformità, il rimborso è ottenibile solo se si rinuncia completamente all’utilizzo dell’immobile affittato. Attenzione però a scoperti, franchigie, massimali ed esclusioni: la polizza casa vacanza è valida solo in presenza di un regolare contratto di locazione firmato, e se il pagamento è tracciabile.

Vasche spa idromassaggio all’aperto: goditi il piacere del relax sotto il cielo stellato

L’esperienza di immergersi in una vasca spa idromassaggio all’aperto è un vero e proprio toccasana per il benessere psicofisico.

La sensazione di avere l’acqua calda che avvolge il corpo e le bolle che massaggiando la pelle, rende la vasca spa idromassaggio un ottimo alleato contro lo stress e la tensione muscolare.

Ma cosa rende una vasca spa idromassaggio all’aperto così speciale?

Vediamo di seguito quali sono per la salute i benefici di immergersi in una vasca idromassaggio all’aperto e come scegliere la vasca spa idromassaggio perfetta per te.

I benefici per la salute di una vasca spa idromassaggio all’aperto

Riduzione dello stress

Immersi in una vasca spa idromassaggio all’aperto, è come se ci si immergesse in un’oasi di tranquillità.

Il calore dell’acqua e la pressione delle bolle hanno un effetto calmante sull’organismo, favorendo la riduzione dei livelli di stress e di ansia.

A parte questo, l’atmosfera rilassante di un cielo stellato può contribuire ad aumentare ulteriormente la sensazione di tranquillità e pace interiore.

Miglioramento della circolazione sanguigna

L’acqua calda di una vasca idromassaggio aiuta a dilatare i vasi sanguigni, migliorando così la circolazione del sangue nel corpo.

Ciò significa che l’ossigeno e i nutrienti possono raggiungere più facilmente le cellule del nostro organismo, migliorando la loro funzione e promuovendo la rigenerazione dei tessuti.

Alleviamento del dolore muscolare e articolare

Grazie alla combinazione di acqua calda e massaggi delle bolle, una vasca con idromassaggio può aiutare ad alleviare il dolore muscolare e articolare.

L’acqua calda aiuta a rilassare i muscoli ed ha una funzione analgesica, mentre la pressione delle bolle d’aria stimola la circolazione sanguigna e riduce l’infiammazione.

Miglioramento del sonno

Immergersi in una vasca idromassaggio all’aperto può aiutare a migliorare anche la qualità del sonno.

La sensazione di relax che si prova durante l’immersione può aiutare a ridurre i livelli di stress e di ansia, favorendo così un sonno più profondo e riposante.

Inoltre, il calore dell’acqua può contribuire a regolare la temperatura corporea, facilitando così il sonno.

Miglioramento del tono della pelle

L’acqua calda e i massaggi delle bolle d’aria possono aiutare a migliorare il tono della pelle.

La pressione delle bolle stimola la circolazione sanguigna, portando più nutrienti alle cellule della pelle e migliorando la sua capacità di rigenerarsi.

Inoltre, l’acqua calda aiuta ad eliminare le tossine dal corpo, contribuendo così ad una pelle più luminosa e sana.

Come scegliere la vasca spa idromassaggio perfetta per te

Quando si sceglie una vasca o piscina jacuzzi da esterno, ci sono diversi fattori da considerare.

Prima di tutto, bisogna scegliere la giusta dimensione in base ai propri desideri e al numero di persone che la utilizzeranno.

Inoltre, è importante considerare la forma e il design della vasca stessa, per assicurarsi che questa si adatti alle proprie preferenze estetiche e necessità di spazio.

Ci sono diverse soluzioni disponibili sul mercato, ed è importante sceglierne uno che consenta di coniugare funzionalità ed aspetto estetico, secondo le tue preferenze.

Anche la qualità dei materiali utilizzati per la realizzazione della vasca idromassaggio è importante: materiali di alta qualità assicurano infatti una maggiore durata e resistenza all’usura, oltre a garantire un’esperienza più confortevole e sicura.

Conclusioni

In sintesi, immergersi in una vasca spa idromassaggio all’aperto è un’esperienza che offre numerosi benefici per la salute ed il benessere psicofisico.

Tra questi il miglioramento della circolazione sanguigna e l’alleviamento del dolore muscolare.

Se ci sati pensando su, non perdere l’opportunità di usufruire del piacere del relax sotto il cielo stellato, immergendoti in una vasca idromassaggio all’aperto.

Scegli il modello perfetto per te e godi di tutti i benefici per la salute ed il benessere che questa esperienza può offrirti!