Risparmi: l’ottimismo è in ripresa tra gli italiani

Rispetto al 2022 diminuiscono le famiglie in forte difficoltà economica e aumentano quelle con una migliore tenuta del tenore di vita. Scende poi dal 17% al 14% la quota di chi appare seriamente in difficoltà.
La fiducia per il clima economico nel nostro Paese sta tornando a livelli analoghi a quelli della prima metà del 2021.
Lo attesta l’indagine annuale di Ipsos condotta per Acri, dal titolo Scelte consapevoli, educazione, responsabilità: la sfida del risparmio per le nuove generazioni.

Guardando al futuro, le previsioni sull’andamento dell’economia personale, locale, fino a quella europea e mondiale, portano gli italiani da un marcato pessimismo dello scorso anno a un rimbalzo positivo, trainato da forti attese personali, specie nella generazione di mezzo.
Solo riguardo la situazione del Paese i dati rimangono in linea col 2022.

Strumenti finanziari più sicuri

A scapito dell’immobilismo e della liquidità, certamente legata all’inflazione e ai maggiori rendimenti offerti da molti intermediari e titoli di Stato, cresce la propensione verso strumenti finanziari più sicuri. Questo in un quadro, comunque, di incertezza verso regole e controlli, che penalizza gli strumenti più a rischio.
I più giovani però lamentano bassa competenza finanziaria, bassa autonomia gestionale ma sono molto interessati a approfondire i temi.
La sfida è quindi culturale e educativa, perché i più giovani ambiscono a una autonomia che raggiungono solo tardi, e a fatica.

Si indebolisce la fiducia nell’Unione

In questo scenario incerto, si indebolisce la fiducia nell’Unione Europea e nell’euro, sostenuta comunque dalle nuove generazioni. I dati evidenziano una polarizzazione tra chi ha fiducia nelle azioni e nelle scelte che verranno prese (51%) e chi no (49%).
A intaccare la fiducia ha contribuito la politica dei tassi di interessi della BCE per contrastare l’inflazione. Una misura che ha messo in difficoltà molte famiglie e imprese, costrette a pagare interessi più alti su mutui, prestiti, e finanziamenti, e per questo divenute molto più critiche verso la UE.
Inoltre, va sottolineato come le crisi legate alla scarsità e ai costi maggiori di materie prime ed energia abbiano indebolito l’idea che l’Europa, sempre riconosciuta per la sua tutela delle libertà e dei singoli, sia in grado di difendere gli ideali democratici e la capacità competitiva sui mercati internazionali.

Il ruolo sociale del risparmio

Sembra allentarsi poi il legame percepito tra responsabilità sociale e ambientale, abilitatori della competitività aziendale e dello sviluppo economico del Paese. Rimane però importante il contributo delle associazioni di categoria, dei corpi intermedi, e del Terzo settore, nel garantire coesione sociale e sviluppo.
I singoli cittadini rimangono molto attivi, sia nell’ambito del volontariato, donando il proprio tempo, e ancor più facendo donazioni per sostenere il Terzo settore e iniziative benefiche.
Coerentemente, è sempre forte la percezione del ruolo sociale del risparmio, strumento fondamentale per garantire crescita economica, sviluppo sociale e civile del Paese.