Bonus ristrutturazione, a quanto ammonta ora e nel 2024?

Il bonus ristrutturazione rappresenta un vantaggio fiscale per coloro che intendono effettuare lavori di ristrutturazione nelle proprie abitazioni, consentendo loro di detrarre il 50% delle spese sostenute, fino a un limite massimo di 96.000 euro. Questa agevolazione è applicabile sia ai lavori eseguiti nel corso del 2023 che a quelli previsti a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo. È importante comprendere i costi ammissibili e gli adempimenti necessari per beneficiare di questo beneficio fiscale. Il bonus ristrutturazione, valido fino al 31 dicembre 2024, offre un anno aggiuntivo per sfruttare questa agevolazione. Dopo tale data, a meno di ulteriori cambiamenti normativi, la percentuale di detrazione diminuirà al 36%, con un limite di spesa ammissibile ridotto a 48.000 euro. Chiunque stia pianificando lavori di riqualificazione nella propria casa deve programmarli con attenzione e tenere presente le spese detraibili, così come rispettare le regole e gli adempimenti necessari.

Cosa succederà dal 2025?

Il bonus ristrutturazione del 50% sarà valido per l’intero 2023 e il 2024, ma dal 1° gennaio 2025 tornerà alla misura ordinaria del 36% di sconto sull’IRPEF, con un limite di 48.000 euro per unità immobiliare. Questi valori rappresentano le condizioni standard del beneficio fiscale stabilito dall’articolo 16-bis del TUIR, con incrementi applicati a partire dal 2012 e fino alla fine dell’anno successivo, come previsto dalla Legge di Bilancio 2022.

Quali sono le spese detraibili?

Le spese che rientrano nel bonus ristrutturazione sono diverse e includono lavori su abitazioni singole e condominiali. Per abitazioni singole, il bonus è applicabile a interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, nonché a opere di ristrutturazione edilizia. La manutenzione straordinaria comprende, ad esempio, spese per l’installazione o l’aggiornamento di servizi igienici e la sostituzione di infissi o serramenti, mentre il restauro e il risanamento conservativo coinvolgono interventi come l’adeguamento dei solai o l’apertura di finestre. La ristrutturazione edilizia comprende lavori più complessi come la demolizione e la ricostruzione, nel rispetto delle volumetrie esistenti. Inoltre, il bonus copre anche lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per la sicurezza (come porte blindate e grate alle finestre).
Per quanto riguarda i lavori condominiali, il bonus del 50% si applica alle spese per la manutenzione ordinaria, come la sostituzione di pavimenti e la tinteggiatura delle parti comuni.

Chi può beneficiarne?

Possono beneficiare del bonus ristrutturazione i contribuenti IRPEF, sia in caso di proprietà che di diritti reali sull’immobile in questione, compresi usufruttuari, titolari di diritto d’uso, abitazione o superficie, nonché locatari o comodatari dell’immobile. Anche soci di società e imprenditori individuali possono usufruire della detrazione fiscale. Inoltre, il diritto alla detrazione è esteso ai familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile, al coniuge separato assegnatario dello stesso e ai partner di unioni civili o conviventi, purché sostengano le spese di ristrutturazione e siano titolari di bonifici e fatture.