Italiani al trucco: quanto vale il mercato di make up e cosmetici

Le italiane non rinunciano alla bellezza, e il settore della cosmetica è uno dei più resilienti negli anni di crisi. Le aziende italiane producono infatti il 60% del make up e dei prodotti sul mercato. Per il 2017 il fatturato del settore ha toccato gli 11 miliardi di euro (+ 3,6% rispetto al 2016), con un aumento dell’export superiore al 7%, e un consumo interno di 10 miliardi di euro. Per il consumo italiano è stato il triennio 2012-2014 a soffrire, per riprendersi tra il 2015 e il 2017 (+1,4%,  +1,7%). Il che fa stimare anche per il prossimo 2018 un aumento dell’1,9%.

I dati emergono dall’ultimo Beauty Report di Cosmetica Italia, la cinquantesima analisi del settore dei cosmetici, che evidenzia un trend positivo durato tra il 2007 e il 2017, interrotto soltanto nel 2009, con un calo delle esportazioni dell’11,8%.

Creme per viso e corpo, e fondotinta i prodotti più venduti

I prodotti e le creme per viso e corpo, soprattutto lozioni antietà e deodoranti, sono gli elisir di bellezza più venduti. Quasi a pari merito nella classifica dei consumi: rappresentano circa il 17% ciascuno delle vendite del 2017, riporta Ansa.

Tra le vendite di make up il prodotto preferito dalle donne è il fondotinta, che da solo si ritaglia una fetta pari al 55% dei consumi di trucchi per il viso, seguito da fard, mascara e eye-liner. Le consumatrici oggi sono anche attente agli ingredienti dei prodotti acquistati, spesso preferendo quelli green e naturali. Tanto che il mercato bio del make up vale oltre un milione di euro.

Aumentano le vendite online: + 8,7%

La gran parte degli acquisti, per oltre 4 miliardi di euro, avviene tramite la grande distribuzione, segno di un’attenzione al rapporto qualità/prezzo, seguita da profumerie (oltre i 2 miliardi), e farmacie (1,8 miliardi). Le vendite online tramite gli e-commerce sono comunque aumentate dell’8,7%.

Le aziende del settore in Italia “esprimono dati di bilancio positivi e questo non è un caso: è un settore che ha investito in innovazione, welfare e capitale umano”, spiega Anna Maria Roscio responsabile di servizi e prodotti per le imprese di Intesa San Paolo. Una scelta che  ha contribuito a rendere il settore ricco, sostenibile e profittevole.

Il rapporto fra banche e aziende del settor17

L’acquisto o l’aggiornamento di impianti, macchinari e nuove tecnologie produttive rappresentano la prima esigenza per cui le aziende del settore richiedono finanziamenti alle banche nell’ultimo anno, mentre il 13,1% delle aziende intervistate dichiara di non aver bisogno del sostegno da parte del sistema creditizio.

Nonostante questo, diverse aziende beauty da tempo hanno deciso di “aprirsi” anche al canale extrabancario e al mercato finanziario. Il 6% ha già intrapreso questa strada, mentre il 18,4% “ci sta pensando”. L’entrata di un soggetto finanziario nel capitale dell’impresa è valutata in modo complessivamente positivo.