Un lavoratore su cinque guadagna meno di 9 euro all’ora

La stima arriva dall’Inps: il 22% dei lavoratori dipendenti delle aziende private ha una retribuzione oraria inferiore a 9 euro lordi, quasi un terzo al Sud e nelle isole, al Nord il 19%. Una “paga” pari alla soglia individuata da uno dei disegni di legge sul salario minimo in discussione al Senato.  Il 9% dei lavoratori, inoltre, è al di sotto degli 8 euro orari lordi, mentre il 40% prende meno di 10 euro lordi l’ora. Dei due disegni di legge sull’istituzione del salario minimo orario il primo prevede una misura a nove euro netti, il secondo a nove euro lordi. Secondo l’Istat l’aumento più significativo potrebbe coinvolgere i lavoratori dei servizi, gli under 29 anni e gli apprendisti.

Per il lavoro domestico salario orario inferiore a 9 euro

Quasi tutti i livelli di inquadramento del lavoro domestico hanno un salario orario inferiore a 9 euro. Lo rileva l’Inps in una audizione alla Commissione lavoro del Senato sul salario minimo, chiedendo nell’eventuale introduzione di una soglia di salario minimo di tenere in considerazione “le oggettive caratteristiche del settore anche allo scopo di evitare il rischio di pericolose involuzioni che possono portare all’espansione del lavoro irregolare”. Tra il 2012 e il 2017, riporta Ansa, il numero dei lavoratori regolari nel settore è infatti diminuito del 15% passando da 1,01 milioni a 864.526 unità.

Incremento di retribuzione per 2,9 milioni di lavoratori

Fissando la soglia del salario minimo a 9 euro lordi l’ora ci sarebbero 2,9 milioni di lavoratori che avrebbero un incremento medio annuo di retribuzione di 1.073 euro. L’Istat spiega che sarebbe coinvolto il 21% dei lavoratori dipendenti con un aumento stimato del monte salari complessivo di 3,2 miliardi.

Secondo il presidente dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp) Stefano Sacchi l’istituzione della misura potrebbe produrre un aumento per il 25% dei dipendenti delle imprese fino a dieci occupati, e del 3% di quelli delle imprese più grandi, riferisce il Manifesto.

Per le aziende l’introduzione del salario minimo comporterebbe “un aggravio di costo”

Un salario minimo lordo di nove euro produrrebbe un aumento di retribuzione del 14,6% con un costo di 4,1 miliardi di euro. Se, invece, la soglia fosse fissata a 9 euro netti l’aumento interesserebbe oltre la metà dei lavoratori attivi (il 52,6%) con un costo di 34,1 miliardi. Sul fronte dell’aziende invece, riporta la Repubblica, l’introduzione comporterebbe “un aggravio di costo che se non trasferito sui prezzi porterebbe a una compressione di circa l’1,2% del margine operativo lordo”.