Musei e aree archeologiche: nel 2023 aumentano visitatori ed entrate

L’anno passato il numero di visitatori di musei, monumenti e aree archeologiche ha superato i livelli pre-pandemia, crescendo del 16% rispetto al 2019, mentre le entrate sono aumentate del +27%. Anche per i teatri l’andamento è stato positivo, seppure più contenuto (+6% spettatori, +5% entrate).

Il digitale continua a rappresentare un volano di innovazione per molte istituzioni culturali. Nel 2023 il 54% dei musei ha investito in questo senso, concentrandosi su servizi di supporto alla visita, catalogazione e digitalizzazione delle collezioni.
Grazie anche all’impulso derivante dai finanziamenti pubblici, il 74% dei musei ha digitalizzato almeno parte della collezione e circa la metà ha pubblicato sul sito web le opere digitalizzate.

Il digitale è alleato dell’accessibilità

A quanto emerge dall’Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura della School of Management del Politecnico di Milano, presentato in occasione del convegno ‘Il digitale per una Cultura inclusiva’, le istituzioni culturali negli ultimi anni hanno fatto passi avanti in termini di attenzione alle performance economiche, ma ciò non è andato a discapito della volontà di essere maggiormente inclusivi.
Al contrario, un fronte di innovazione sempre più importante è quello dell’accessibilità.

“Il digitale e la tecnologia si confermano alleati importanti per favorire l’accessibilità: le repliche 3D, ad esempio, consentono l’esplorazione tattile guidata degli artefatti, così come gli schermi touch interattivi, che possono essere progettati per includere tutti i tipi di pubblici”, spiega Michela Arnaboldi, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio.

Distribuzione online e data strategy

Sebbene l’esigenza di digitalizzare il patrimonio sia molto sentita, il 68% del campione non ha una chiara strategia. La distribuzione indiretta su canali digitali rimane ancora poco valorizzata: solo l’1% delle vendite deriva da intermediari come le Online Travel Agency (OTA) e il 6% dai siti dei concessionari. Nei teatri i valori sono maggiori, ma in entrambi i comparti il potenziale di crescita è molto alto.

La distribuzione online è anche una fonte preziosa di dati. Tanti teatri usano le informazioni provenienti dalla biglietteria per migliorare la gestione operativa (57%), ma anche la pianificazione strategica e culturale. Ad esempio, per rivedere il palinsesto degli spettacoli (39%). 

AI e altri trend

Il 14% dei musei, monumenti e aree archeologiche già fa uso dell’AI per creare contenuti (testi per la newsletter o immagini per i post social).
Vi sono poi applicazioni con un maggiore livello di complessità, che comportano la necessità di istruire l’algoritmo con informazioni specifiche detenute dalla singola istituzione. Un ulteriore livello di complessità è quello della creazione di servizi o prodotti che afferiscono ad attività curatoriali, di ricerca e restauro, ma anche alla creazione di veri e propri contenuti culturali.

Le implicazioni dell’uso dell’AI generativa sono numerose anche in termini di accessibilità, principalmente a livello linguistico (la possibilità di tradurre contenuti testuali e audio immediatamente e simultaneamente in varie lingue).
Altre soluzioni digitali interconnesse all’accessibilità sono realtà aumentata, virtuale e mista, offerte a supporto dell’esperienza di visita dal 29% dei musei con una maggiore penetrazione nei musei più grandi.