I prodotti bio Made in Italy sul mercato USA

Nel 2020 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto 2,6 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente, molto più accelerata rispetto all’export agroalimentare (+4%). Secondo partner commerciale per l’Italia nel Food & Beverage, e primo al mondo per import agroalimentare e per il consumo di prodotti bio, gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati più promettenti per il nostro Made in Italy. Lo pensa anche il 26% delle imprese bio intervistate da Nomisma per ICE e Federbio nella survey sul consumatore statunitense, presentata in occasione del lancio del progetto ITA.BIO, la prima piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy.

I numeri chiave del bio statunitense

Con 4,6 miliardi di euro di esportazioni F&B italiane nel 2019 (+11% rispetto al 2018) gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di destinazione del nostro agroalimentare. Con un valore di quasi 45 miliardi di euro nel 2019, e una quota di vendite bio sul totale della spesa alimentare che sfiora il 6%, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato al consumo per prodotti alimentari bio, grazie a oltre il 40% delle vendite mondiali nel 2018.  Alla base della crescita il maggior assortimento di prodotti a marchio bio nella grande distribuzione (5,8% l’incidenza del bio sul totale del carrello nel 2019), ma anche l’ampia consumer base, un diffuso interesse per il cibo salutare (scelto dal 65% dei consumatori) e per la salvaguardia dell’ambiente.

Il Made in Italy per il consumatore a stelle strisce

I consumatori statunitensi mettono l’Italia al primo posto nella classifica “origine di qualità”, sia relativamente ai prodotti alimentari in generale (28% indica “Italia” quando pensa alle eccellenze del F&B) che per quelli a marchio bio (26%). Il 71% degli statunitensi percepisce una qualità superiore del prodotto bio tricolore rispetto a quello di altri Paesi, tanto che più di 8 su 10 sono disposti a pagare un prezzo più alto per avere la garanzia del Made in Italy nel bio.

Un quarto di consumatori dichiara poi  di aver acquistato almeno una volta cibo o bevande italiane a marchio bio, anche se solo poco più della metà (57%) controlla effettivamente in etichetta le informazioni relative alla provenienza degli ingredienti e al luogo di produzione.

I prodotti più promettenti 

Vino, olio extra-vergine e pasta sono le categorie di prodotto per cui i consumatori statunitensi cercano le garanzie di qualità offerte dal marchio bio e quelle su cui l’italianità è un fattore distintivo. Nessun ostacolo per il binomio bio e Made in Italy neanche per il futuro: il 65% si dice interessato all’acquisto di un prodotto italiano a marchio bio se disponibile presso i canali abituali. Due su tre degli attuali non users, infatti, non ha ancora mai provato il nostro bio perché non lo trova in assortimento e il 21% non ne conosce ancora le caratteristiche distintive.