Aumenta del 5,8% l’importo medio erogato per i mutui

Da gennaio a settembre 2020 l’importo medio erogato dalle banche ai mutuatari è cresciuto del 5,8%, arrivando a 136.630 euro. Nonostante il lockdown, quindi, nei primi nove mesi del 2020 la richiesta di mutui è rimasta solida. I dati raccolti da una ricerca realizzata da Facile.it e Mutui.it confermano che gli italiani hanno ancora voglia di comprare casa, ma al contempo evidenziano “una grande disponibilità da parte delle banche nell’erogare finanziamenti, nonostante la situazione economica generale oggi sia più incerta”, spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it.

Tassi di interesse in calo rispetto a inizio anno

Un aiuto concreto per gli aspiranti mutuatari è arrivato dal mercato e dagli indici internazionali. Numeri alla mano, i tassi proposti dalle banche alla clientela finale non solo sono rimasti contenuti, ma a partire da maggio, soprattutto quelli fissi, hanno ripreso a scendere, stabilizzandosi a settembre su livelli ancor più bassi rispetto a inizio anno. Secondo le simulazioni di Facile.it per un mutuo al 70% da 126.000 euro per 25 anni i migliori tassi fissi (TAEG) rilevati a settembre variano nel range 0,93% – 1,06% (con una rata compresa tra 463 e 468 euro), mentre a gennaio 2020, per lo stesso finanziamento, i valori oscillavano nel range 1,23% – 1,34% (con una rata tra i 479 e i 486 euro).

Sottoscrivere oggi questa tipologia di mutuo costa quindi circa 6.000 euro in meno rispetto a inizio anno.

A settembre tassi variabili tra lo 0,72% e lo 0,94%

Più stabile la situazione legata ai tassi variabili. Per un mutuo con le stesse caratteristiche (LTV al 70%, finanziamento da 126.000 euro per 25 anni) i migliori tassi variabili rilevati a settembre variano nel range 0,72% – 0,94%, con una rata compresa tra 451 e 462 euro, un valore in linea con quelli di inizio anno. I tassi proposti alla clientela sono addirittura più bassi per finanziamenti con LTV inferiore: per un mutuo ventennale da 100.000 euro al 50%, il miglior tasso (TAEG) disponibile su Facile.it è pari a 0,67% se fisso, e a 0,58% se variabile.

Aumento del peso percentuale delle surroghe

Il dubbio “fisso o variabile” sembra ormai non affliggere più gli aspiranti mutuatari, e poiché è minimo lo scarto tra le due tipologie la quasi totalità di chi ha presentato domanda di finanziamento tra gennaio e settembre (97%) lo ho fatto per un tasso fisso, mentre lo scorso anno era l’87%. I tassi estremamente bassi, uniti alla voglia di risparmiare di molte famiglie, hanno determinato anche un aumento del peso percentuale delle surroghe, che continuano a costituire una fetta importante del mercato. Tra gennaio e settembre più di una richiesta su tre (36%) è stata destinata alla surroga, valore in aumento rispetto allo scorso anno, quando la percentuale era pari al 22%.