Istat lancia l’allarme: quasi due milioni di giovani italiani “in sofferenza”

I numeri recentemente diffusi dall’Istat sono davvero preoccupanti e riguardano quella che dovrebbe essere la fascia più importate della popolazione, i giovani. Invece i ragazzi italiano non stanno bene, proprio per niente. In base a quanto rileva l’Istituto di Statistica, quasi la metà dei giovani di 18-34 anni (47,8%) evidenzia l’assenza di deprivazione nelle cinque dimensioni del benessere considerate (Salute; Lavoro, Istruzione e formazione; Benessere soggettivo; Coesione sociale; Territorio); un terzo (33,5%) ne ha solo una mentre il 18,7% (quasi 2 milioni di giovani) risulta multi-deprivato, cioè è deprivato in due o più dimensioni del benessere. I dati sono contenuti nel Rapporto sul Benessere equo e sostenibile apnea diffuso dall’Istat.

La condizione dei giovani è peggiorata dal 2012

La multi-deprivazione è più alta tra i giovani adulti di 25-34 anni (20,9% contro 15,2% dei giovani di 18-24 anni) e nel Mezzogiorno (23,9% contro 14,3% al Nord e 18,0% al Centro) -spiega l’Istat. Ancora più grave è l’indicatore che mette in luce come, rispetto al 2012, la condizione dei giovani sia ulteriormente peggiorata. Si registra in calo di quasi  4 punti percentuali la quota di quelli senza alcun tipo di disagio, sono invece aumentati sia i giovani deprivati per una sola dimensione (+2,6 punti percentuali), sia i multi-deprivati (+1,3 punti percentuali). Il peggioramento rispetto al 2012 ha riguardato la dimensione relativa alla Coesione sociale, che include le relazioni sociali e la partecipazione politica (da 17,6% nel 2012 a 24,9%), e le caratteristiche del territorio in cui si vive (da 12,9% a 15,7%); al contrario, migliorano le condizioni per le dimensioni Lavoro e Istruzione (da 22,2% nel 2012 a 19,6%) e Benessere soggettivo (da 11,5% a 7,6%), prosegue l’Istat.

Male il Nord e il Centro, stabile il Sud

Il peggioramento è avvenuto nel Nord e al Centro, dove la quota di giovani senza alcun disagio cala rispettivamente di 8,4 e 4,8 punti percentuali. Come riporta Ansa, nel Mezzogiorno, dove le difficoltà già nel 2012 erano maggiori, la situazione è sostanzialmente stabile (-0,8 punti percentuali). Tre quarti dei giovani multi-deprivati lo sono in due dimensioni, un quinto in tre e un residuale 5% di giovani in 4 o 5 dimensioni del benessere. Le dimensioni che più incidono sulla multi-deprivazione sono quelle relative alla Coesione sociale (il 69,5% dei multi-deprivati sono deprivati in questo dominio), al Lavoro, formazione e istruzione (il 58,1% dei multi-deprivati sono deprivati in questo dominio) e alla dimensione che descrive le caratteristiche del territorio nel quale vivono i giovani (47,3% dei multi-deprivati), conclude l’Istat.