Singles’ Day 2023: l’evoluzione della “singletudine” tra falsi miti e realtà 

Cosa significa oggi essere single? In occasione del Singles’ Day, la giornata dedicata alle famiglie monocomponenti che si celebra l’11 novembre, l’Osservatorio Single di Ipsos offre una chiave di lettura per farsi strada tra falsi miti ed esigenze reali di un nuovo target sempre più esteso.

L’Osservatorio inserisce questa tendenza nella necessità di trascorrere più tempo da soli, un bisogno sentito dal 58% degli italiani. Il 67% sostiene poi che fare attività da soli li rende orgogliosi. Ma oltre al nuovo sentimento di empowerment e fierezza, emerge anche qualche ombra e necessità di rassicurazione sociale.
A oggi in Italia i single sono il 33% del totale, e un single su cinque ha meno di 45 anni. Nei prossimi 20 anni si stima che aumenteranno del 17% e del 9% i genitori senza partner, mentre le coppie con figli diminuiranno del 18%.

Sinonimo di indipendenza e sicurezza di sé

Essere single oggi principalmente è sinonimo di orgoglio. I single nella contemporaneità sono percepiti come completi, indipendenti, sicuri e con la piena consapevolezza di sé e del valore del proprio tempo.

Prendersi momenti in solitaria è considerato un arricchimento del proprio valore, che alimenta il senso di autonomia e orgoglio. Il 67% delle persone sostiene che fare attività da soli rende soddisfatti (donne 74% vs 61% uomini).
In merito alle attività, i viaggi in solitaria risultano molto appealing: il 63% ritiene motivo di orgoglio viaggiare da soli, soprattutto le donne, per le quali è un’opportunità fondamentale per acquisire fiducia ed essere orgogliose (72% vs 57% uomini).

L’altro lato della medaglia: incerti e con difficoltà economiche

Tale contesto incontra il successo delle app di dating. Strumenti e piattaforme di incontro sono sempre più percepiti come occasioni per connettersi e aprirsi all’altro. Il 50% degli intervistati e delle intervistate, sostiene che le app social e di incontri sono un’opportunità di valore per creare relazioni, amicizie e (non solo) incontri casuali.

Ma l’altro lato della medaglia racconta di sfide, incertezze, difficoltà economiche e rischio di isolamento.
L’inflazione e il caro vita infatti affliggono anche i single: il 45% afferma di avere difficoltà a mantenere il proprio tenore di vita, e l’83% sostiene che è importante pianificare i risparmi per affrontare il futuro.

Attenzione al rischio isolamento

Ma anche il viaggio assume un connotato diverso. Una persona su due dichiara che viaggiare è più costoso come singolo. E, al di là del portafoglio, risulta evidente anche un topic legato alla sicurezza e al timore del viaggiare in solitaria.

Il 47% delle persone intervistate dichiara che vorrebbe viaggiare in solitaria, ma pensa che sia pericoloso, soprattutto le donne (57% vs 40%). Inoltre, 8 persone su 10 affermano che avere qualcuno con cui condividere le esperienze sia essenziale per viverle appieno.
Importante poi il tema del benessere e la salute mentale, che può essere intaccata se si scivola nell’isolamento. Un rischio, in particolare, per chi vive da solo. 

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Energia solare: bollette meno care e ambiente più pulito. Ecco perché gli italiani la scelgono

Molti italiani scelgono il solare, e sposano la rivoluzione sostenibile del passaggio all’energia rinnovabile. La necessità di contenere i costi delle bollette (69,5%), la sostenibilità (49,7%) e il desiderio di indipendenza energetica (58,4%) sono infatti le motivazioni che hanno spinto gli italiani all’installazione di un impianto fotovoltaico. Sono alcune evidenze emerse dalla survey condotta da Otovo, il marketplace dedicato alla vendita online e installazione di pannelli fotovoltaici per il mercato residenziale. Per quanto riguarda la scelta dell’azienda a cui affidarsi, secondo Otovo è guidata dalla possibilità di usufruire di incentivi statali e detrazioni fiscali (77,9%), ma anche da poter delegare le questioni burocratiche e ingegneristiche (60,4%) e dalla qualità delle componenti (37,6%) affiancata dalla reputazione dell’azienda stessa (35,9%).

Un “passaggio” rallentato da vincoli e incertezze 

Se a fronte delle scelte compiute, e dell’attuale situazione relativa agli incentivi, il 72,5% degli intervistati ripeterebbe la propria scelta di installare un impianto fotovoltaico, chi ancora non è passato al solare non lo ha fatto soprattutto per l’incertezza della situazione relativa ai bonus statali (39,2%). Ma anche per la difficoltà nella scelta dell’azienda giusta a cui affidarsi (33,3%) e per la mancanza di sopralluogo prima dell’installazione (17,2%). A queste motivazioni va aggiunta anche l’impossibilità, riscontrata in molti casi, di procedere con l’implementazione di pannelli solari a causa di vincoli paesaggistici (15%), elemento attualmente risolvibile in Otovo grazie alla rinnovata disponibilità nella gestione di pratiche sottoposte a questo vincolo.

Al fotovoltaico la fine del Superbonus conviene 

A differenza di quanto si possa pensare, la fine del Superbonus e dello sconto in fattura hanno permesso al fotovoltaico di diventare ancora più conveniente. Non dovendo più sostenere gli oneri verso la banca, il preventivo oggi non viene più rincarato dal costo della cessione. Inoltre, viene applicato lo sconto detraibile in 10 anni dell’effettivo 50% grazie alla detrazione fiscale.
Come conseguenza, riporta Askanews, anche i prezzi dei fornitori si sono ridotti notevolmente, perché in precedenza erano ‘tarati’ su una domanda superiore.
“In Italia siamo ancora indietro nell’implementazione dell’energia solare rispetto agli altri paesi europei, e questo è un peccato perché le ore di sole e la nostra posizione geografica ci offrono un grande potenziale di utilizzo – commenta Fabio Stefanini, Managing Director di Otovo Italia, Svizzera, Austria e Germania.

Ritorno dell’investimento in 4 o 5 anni

 “L’indagine che abbiamo svolto ha evidenziato anche come le potenzialità di un impianto solare non siano ancora ben comprese – continua Stefanini -, basti pensare che solo il 37% dei rispondenti ha indicato correttamente 4 o 5 anni come tempo di rientro dell’investimento, mentre il 61% ha scelto 10 anni, quasi il doppio”. Viene invece riservata grande attenzione all’ambiente, che resta una delle motivazioni principali anche per chi ancora non ha installato un impianto (49,5%). C’è infatti più consapevolezza per quanto riguarda l’impatto ambientale, dove il 64% degli intervistati ha indicato un risparmio di CO2 di 2.000kg l’anno.

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Come contenere le spese? Il nuovo trend è lo Smart spending

Come gestire le spese di casa in un’ottica di risparmi? È lo ‘smart spending’, il trend oggetto di un’indagine commissionata da HelloFresh, che ha esplorato le tendenze di ricerca per capire come sono cambiate le abitudini di risparmio degli italiani negli ultimi mesi. Infatti la routine famigliare e l’organizzazione della vita domestica si confermano al primo posto per la media di ricerche mensili su Google. L’aumento del costo della vita si è fatto sentire, e tante famiglie sono alla ricerca di consigli e idee su come risparmiare, soprattutto nell’ambito dell’elettricità e della spesa alimentare. Silva Bucci, co-fondatrice di APOI, Associazione Professional Organizers Italia, ha stilato alcuni tips per pianificare la vita famigliare e spendere in modo intelligente

Conoscere le disponibilità economiche e tenere traccia delle abitudini di spesa

Tenere traccia delle entrate e uscite è facile, ma il passo successivo è vedere quanto si spende e per cosa, per poi capire dove diminuire, aumentare e spostare a seconda delle priorità. Ma un’alimentazione corretta ed equilibrata nasce da una scelta consapevole dei prodotti, e dalla pianificazione dei pasti a seconda delle esigenze e dei gusti di tutta la famiglia. Istituire la giornata ‘zero spese’, poi, significa abituarsi a non spendere assolutamente nulla per un giorno alla settimana. Per farlo basta organizzarsi: ad esempio, fare colazione a casa e portare pranzo e spuntini in ufficio, in modo da allenarsi a spendere con più attenzione trovando soluzioni alternative.

Fare attenzione ai consumi di casa

Il metodo consiste nel suddividere il reddito mensile in tre categorie, destinando circa il 50% ai costi fissi, il 30% a svago e desideri, e il 20% al risparmio. In questo modo sarà facile monitorare le proprie finanze. Le spese per acqua, luce, gas e manutenzione sono costi fissi da tenere sotto controllo. Anche in questo caso, bastano piccole accortezze: vestirsi un po’ più pesanti e abbassare il riscaldamento, spegnere l’acqua della doccia mentre ci si insapona, utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, o preferire le lampadine Led.

Una buona gestione dell’economia familiare parte dalla tavola

E in cucina? In tema di buona gestione dell’economia familiare tutto ciò che ruota intorno alla tavola e alla spesa sono veri hot topic, riporta Ansa. Carne e pesce, ad esempio, sono gli alimenti più difficili da gestire per rispettare il budget prefissato, tanto che le ricerche su Google su come cucinarli spendendo meno sono aumentate rispettivamente del +47% e del +49%.
“Specialmente in questo particolare momento è più che mai importante e necessario fare attenzione alla nostra alimentazione ed essere consapevoli in merito a ciò che mangiamo, quanto investiamo in cucina in termini economici e di tempo – commenta Silva Bucci -. Ci vengono in aiuto l’organizzazione e la pianificazione per ripartire con nuove abitudini, che ci permettono di scegliere cosa acquistare e come mangiare in modo sostenibile e di qualità”.

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Come proteggere i più piccoli dalle cyber-minacce?

Gli esperti di Kaspersky hanno analizzato le cyber-minacce più frequenti che colpiscono bambini e ragazzi, e hanno fornito alcuni consigli per proteggersi. Il primo è quello di non condividere informazioni personali. I bambini della generazione Alpha sono i veri nativi digitali: per loro, smartphone e tablet, non rappresentano solo un modo alternativo per divertirsi, ma sono strumenti primari attraverso i quali hanno imparato a giocare, studiare e relazionarsi. Il 40% dei bambini però è disposto a condividere le informazioni personali, con il rischio di ricevere messaggi da sconosciuti con proposte di giochi e sfide potenzialmente pericolose. Rischi che diventano sempre più frequenti nell’ambito gaming, in cui i cybercriminali sono in grado di individuare i bambini nei canali di chat per poi inviare messaggi personali al fine di reperire informazioni.

Non parlare con gli sconosciuti e controllare la webcam

Predatori online o cyberbulli possono fingersi qualcun altro, veicolando messaggi inappropriati, chiedendo di attivare la webcam o proporre incontri nella vita reale. Giocare online permette ai predatori di raccogliere informazioni per guadagnarsi la fiducia degli utenti più giovani. Per questo i genitori dovrebbero spiegare ai propri figli di non interagire con persone che non conoscono nella vita reale. Inoltre, webcam, microfono o dispositivi audio potrebbero essere controllati dai criminali per sfruttare i più giovani. Occorre quindi utilizzare un software di sicurezza che esegua una scansione periodica del sistema in tempo reale, verificare che sia attivata l’impostazione predefinita ‘off’, e usare protezioni fisiche, come l’otturatore o un pezzo di nastro adesivo.

Verificare siti ed e-mail per non essere vittime di frodi

Con l’aumento del traffico online aumentano anche le truffe: i pericoli vanno dal furto di identità alle perdite economiche. Non sempre è facile individuare una truffa, perciò prima di trasferire denaro o inserire dati della carta di credito, vale la pena controllare e-mail e siti web. Ad esempio, se i bambini utilizzano lo smartphone o il tablet dei genitori è fondamentale disattivare gli ‘aggiornamenti in-app’, per evitare che vengano accumulate ingenti spese per gli acquisti. In ambito gaming, invece, una frode abbastanza diffusa è la perdita di denaro o dei progressi accumulati durante il gioco. Un esempio sono i giocatori di Grand Theft Auto (GTA) Online vittime di questa truffa, e banditi dai server a causa di una presunta vulnerabilità nella versione PC del gioco.

Malware mascherati da applicazione legittime

Spesso, cercando fonti alternative per scaricare app di streaming o giochi, gli utenti possono imbattersi in vari tipi di malware, trojan, spyware e backdoor, nonché applicazioni malevole come adware. È quindi importante fare attenzione alle app che si scaricano, perché i malware possono essere mascherati da applicazioni legittime. Tra luglio 2021 e giugno 2022 sono stati distribuiti 91.984 file che includevano malware e applicazioni potenzialmente indesiderate utilizzando popolari titoli di gioco come esca. Minecraft ne è un esempio: ha infatti conquistato il primo posto tra i più utilizzati come esca.

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Black Friday: come risparmiare e dove acquistare nel 2022?

L’evento più atteso in vista dello shopping pre-natalizio, il Black Friday, ricorre ogni anno il venerdì successivo al giorno del Ringraziamento, la festività statunitense, e nel 2022 cadrà il 25 novembre.  È un’occasione per risparmiare sugli acquisti e accaparrarsi tanti prodotti a prezzi competitivi. Come in passato, il principio è quello di offrire 24 ore di sconti irripetibili su diverse tipologie di prodotti. Ma oggi, negozi fisici e operatori online preferiscono partire da lontano, lanciando promozioni ad hoc diversi giorni o addirittura settimane prima. Si parla, infatti, di Cyber Week, e le offerte vengono prolungate anche fino al cosiddetto Cyber Monday, altra data che permette di approfittare di sconti importanti.

Un evento imperdibile anche nel mondo dell’e-commerce

Il Black Friday è diventato un evento imperdibile anche nel mondo dell’e-commerce. Del resto, la maggior parte dei portali aderisce all’iniziativa con riduzioni e offerte. Inizialmente, erano soprattutto gli store di elettrodomestici ed elettronica a proporre campagne promozionali: Unieuro, ePrice e Mediaworld, ad esempio, lanciano tuttora promozioni competitive su smartphone, computer, videogame, televisori e molto altro. In realtà, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Dall’abbigliamento alla spesa ai voli: le occasioni da non perdere

Il portale Zalando, ad esempio, propone riduzioni che superano il 70%, e in qualche clic, è semplice trovare tanti prodotti dedicati al pubblico maschile e femminile. I marchi sono selezionati tra i più autorevoli del settore (Nike, Guess, Tommy Hilfiger, Puma, Vero Moda, Levi’s, Pier One, Casio, Clinique e Lacoste…), e gli sconti non durano solo 24 ore. Grazie alla Cyber Week Zalando, infatti, è possibile approfittare di offerte che durano dal venerdì nero fino al Cyber Monday. Ma in occasione del Black Friday è possibile anche risparmiare sulla spesa, facendo un salto da Pam, Auchan e Carrefour, oppure prenotare un biglietto aereo a prezzi irrisori, prestando attenzione specialmente alle ‘promo’ delle compagnie low-cost, come Easy Jet e Ryanair.

Come fare per non farsi trovare impreparati?

Cosa bisogna fare per non farsi trovare impreparati al tanto atteso Black Friday? Innanzitutto, non serve dedicare settimane a studiare offerte e campagne promozionali degli scorsi anni, ciò che conta è giocare con qualche giorno d’anticipo, magari creando una wish-list e annotando i prezzi medi, così da poter verificare, successivamente, la consistenza dell’affare. Quello della registrazione al sito è poi un trucco molto utile, riporta Adnkronos. Infatti, inserendo i dati in anticipo, come l’indirizzo di spedizione e la modalità di pagamento preferita è possibile risparmiare tempo prezioso. Allo stesso modo, con l’iscrizione alla newsletter è più facile restare aggiornati in tempo reale su tutte le offerte disponibili prima, durante e dopo il Black Friday.

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Quasi 4,5 milioni di richieste per l’assegno unico e universale

E’ destinato a tutte le famiglie con figli l’assegno unico e universale attivato dall’Inps. Gli italiani hanno reagito positivamente a questa nuova iniziativa: lo conferma il numero di richieste già arrivate all’Istituto Previdenziale. Da inizio anno ad oggi, sono 7.259.181 i figli per cui è stato richiesto l’assegno unico e universale attraverso 4.497.281 domande già pervenute. Fino al 30 giugno sarà possibile inoltrare la domanda con il riconoscimento di tutti gli arretrati, calcolati a partire dal mese di marzo 2022. Praticamente la quasi totalità delle domande è stata elaborata in modo automatizzato. Quelle in esame alle sedi per verifiche non automatizzabili sono solo lo 0,5%, riferisce Adnkronos. Nessuna documentazione è stata chiesta ai cittadini e tutte le informazioni necessarie alla istruttoria sono state reperite da archivi Inps o di altri enti collegati in interoperabilità con Inps (Anpr, Agenzia entrate, ministero dell’Interno, Miur etc). 

La domanda si può presentare anche online

La procedura per richiedere l’assegno è semplice. La domanda può essere presentata sul sito web Inps, oppure tramite patronato o contact center. Per le domande presentate entro il 30 giugno 2022 saranno pagati gli assegni, se spettanti, a partire da marzo. Non è necessario avere un Isee al momento della domanda, in assenza di tale indicatore, o in presenza di un Isee superiore ai 40mila euro, l’assegno è corrisposto comunque, ma calcolato all’importo minimo previsto dalla norma. I percettori di rdc non devono presentare domanda, ma sarà loro riconosciuto d’ufficio l’assegno da Inps. I dati richiesti sono pochi (nella maggior parte dei casi solo il codice fiscale dei figli e dell’altro genitore, se presente, e le modalità di pagamen to scelte), selezionare pochi flag (che attestano il possesso di uno dei requisiti previsti dalla norma o permettono una scelta tra diverse soluzioni) e terminare la compilazione delle pagine on line e inviare la domanda in pochissimi minuti.

Serve lo Spid

L’utente accede alla procedura con Spid: troverà quindi precompilati nella prima pagina (dopo la home page che presenta i vari applicativi che permettono la domanda e la sua gestione) i suoi dati anagrafici. Deve quindi inserire i dati dei figli, un figlio alla volta. Le pagine da compilare sono al massimo 3, sono navigabili, e l’utente può sempre tornare in una precedente per modificare i dati già inseriti. Nella prima pagina vanno inseriti il codice fiscale del figlio e dell’altro genitore, va indicato se il figlio è disabile e selezionate alcune opzioni riguardanti il nucleo familiare. Vanno poi scelte le modalità di ripartizione dell’assegno (100% al richiedente, o ripartito al 50% tra i genitori), e flaggate le dichiarazioni circa il possesso dei requisiti per il diritto alle maggiorazioni previste dalla norma.

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Gli italiani spendono 303 euro l’anno per Internet e voce

Quanto costa oggi avere una linea fissa domestica? Secondo Facile.it la spesa media per chi oggi opta per una linea voce con connessione Internet ADSL o Fibra è pari a poco più di 303 euro l’anno. E se invece si intende rinunciare a Internet e si sceglie la sola linea voce con chiamate illimitate? In questo caso, il prezzo è pari a 232 euro l’anno. Ma è possibile anche scegliere un unico operatore per la linea fissa e il cellulare.
“Negli ultimi anni è cresciuta l’offerta di promozioni che associano alla linea di casa anche quella mobile – ha spiegato Mario Rasimelli, Managing Director Utilities di Facile.it -. Scegliendo un unico operatore per fisso e mobile è possibile in alcuni casi ridurre notevolmente l’importo della bolletta, e per la sola telefonia fissa, il costo può addirittura scendere al di sotto dei 200 euro l’anno”.

Sono più di 26,5 milioni gli italiani che hanno ancora il telefono fisso in casa

Molti lo considerano un oggetto di altri tempi, eppure secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, sono più di 26,5 milioni gli italiani che hanno ancora il telefono fisso in casa. Guardando all’uso che i nostri connazionali fanno del telefono fisso, l’indagine ha scoperto che oggi la sua funzione è almeno parzialmente, cambiata, o addirittura invertita rispetto a quella del telefono cellulare.

Chi continua a tenere in casa il fisso lo fa per ragioni di sicurezza

“Chi continua a tenere in casa il fisso lo fa principalmente per ragioni di sicurezza in caso di emergenza (41%), o come mezzo di comunicazione riservato a pochi intimi (28%) – continua Rasimelli -. Insomma, un tempo i contatti stretti erano gli unici cui davamo il numero di cellulare, oggi sono i soli che possono raggiungerci anche quando il nostro smartphone è spento”.

Si elimina il fisso principalmente per ragioni economiche
Analizzando le risposte su base socio-demografica emerge che il telefono fisso è presente in misura maggiore nelle case degli over 65 (78%) mentre, a livello territoriale, i più affezionati sono risultati essere i residenti al Sud e nelle Isole (64%). Cosa invece ha determinato la scelta di quei 17 milioni che hanno rinunciato a filo e cornetta? Nel 59% dei casi hanno scelto di eliminare il fisso per ragioni economiche, nel 45% per sostituirlo col cellulare e nel 19% dei casi per non essere disturbati a casa dai call center.

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Mutui, l’età media dei richiedenti scende a 37 anni e mezzo

Oggi gli under 36 che richiedono un mutuo rappresentano una quota fondamentale del mercato immobiliare. Nei primi 3 mesi dell’anno il 51% del totale delle domande di finanziamento è stata presentata infatti da un under 36, un valore in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2021, quando questa fascia rappresentava il 32% della richiesta totale. Ma nel primo trimestre 2022 l’età media degli aspiranti mutuatari è scesa a 37 anni e mezzo, mentre appena 12 mesi fa chi presentava domanda di finanziamento aveva in media 41 anni. Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel sostenere la domanda di mutui da parte dei giovani, è stato fondamentale il Fondo di Garanzia Prima Casa.

Due under 36 su tre hanno approfittato del Fondo Prima Casa

Dall’analisi di Facile.it, nel primo trimestre due richiedenti under 36 su tre hanno chiesto un finanziamento cercando di approfittare della garanzia statale. Data la nuova situazione, oggi vengono ridefiniti anche i principali valori economici legati al mercato dei mutui.
In media, nel primo trimestre 2022, chi si è rivolto a un istituto di credito ha cercato di ottenere 141.021 euro (+3% su base annua), mentre il valore degli immobili oggetto di mutuo è calato a 194.248 euro (-8%). L’LTV (rapporto tra valore del mutuo e valore dell’immobile) è salito al 78% (era il 70% dodici mesi fa), e i piani di ammortamento si sono allungati da 23 a 25 anni.

Sale a 26 anni la durata del finanziamento

Secondo l’analisi di Facile.it, nel primo trimestre dell’anno il 77% delle domande di finanziamento raccolte online era per l’acquisto della prima casa, +17% rispetto al 2021. In media, chi si è rivolto a un istituto di credito per comprare l’abitazione principale aveva poco più di 35 anni.
Nei primi tre mesi del 2022 l’importo medio richiesto per l’acquisto dell’abitazione principale è pari a 146.319 euro (in linea con lo scorso anno) da restituire in 26 anni (erano 25 anni nel 2021). Il valore medio dell’immobile oggetto di mutuo è sceso a 187.250 euro (-8%), mentre l’LTV ha raggiunto l’83% (era il 76%).

Aumentano i tassi di interesse

Analizzando l’offerta bancaria emerge che questa prima parte dell’anno, anche a causa del complesso scenario internazionale, è stata caratterizzata da un aumento generalizzato dei tassi di interesse, in particolare, di quello fisso. Secondo le simulazioni di Facile.it per un mutuo da 126.000 e LTV al 70% da restituire in 25 anni, i Taeg fissi disponibili oggi online partono dal’1,71%, con una rata mensile di 507 euro: 41 euro in più al mese rispetto allo scorso anno. Con queste condizioni, chi chiede oggi un mutuo a tasso fisso paga, per tutta la durata del finanziamento, circa 12.300 euro in più di interessi rispetto a un anno fa. Più stabile la situazione per i tassi variabili, con indici che partono dallo 0,82% e una rata di 461 euro.

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Il futuro del lavoro? Per i dipendenti IT è meglio la libertà che una promozione 

Quale sarà il futuro del lavoro? Risponde a questo quesito il sondaggio annuale Everywhere Workplace che ha coinvolto esperti globali su questo tema, intervistando oltre 6.100 impiegati e professionisti IT per rilevare le valutazioni dei dipendenti sui mesi passati, sul presente e sul domani. La ricerca è presentata da  Ivanti, fornitore della piattaforma di automazione Neurons che rileva, gestisce, protegge e supporta gli asset IT dal cloud all’edge. In particolare il report mette in luce come le priorità dei dipendenti stiano continuando a cambiare con il 71% degli intervistati che preferirebbe lavorare da qualsiasi luogo piuttosto che ricevere una promozione. Nonostante la crescente diffusione del lavoro da remoto, il 10% degli intervistati riscontra un effetto negativo sulla propria condizione di salute.

Più difficoltà per le donne che per gli uomini

Il 70% delle donne che lavorano nell’IT hanno segnalato di aver riscontrato effetti negativi, a livello psicologico, legati al lavoro da remoto, contro il 30% degli uomini, appartenenti allo stesso settore. In aggiunta, molti dipendenti avvertono la perdita di contatto interpersonale con i propri colleghi (9%), aggiungendo di lavorare più ore rispetto a quando erano in ufficio (6%). Il report ha anche mostrato un ulteriore divario di genere: il 56% delle donne intervistate ha affermato come il lavoro da remoto abbia influenzato negativamente la loro salute mentale, rispetto al 44% degli uomini. Mentre il 52% delle donne riferisce di aver perso il contatto interpersonale con i colleghi, rispetto al 47% degli uomini.

I possibili modelli di lavoro 

Guardando ai potenziali modelli di lavoro futuri, la ricerca evidenzia che il 42% dei dipendenti preferisce modalità di lavoro ibride (+5% dall’ultimo studio). Il 30% dei medesimi opta invece per lavorare da casa in modo permanente (-20% dall’ultimo studio), dimostrando la volontà di interagire nuovamente con i propri colleghi. Nonostante i diversi benefici legati al lavoro da remoto, tra i quali il risparmio di tempo negli spostamenti (48%), un migliore equilibrio tra vita privata e professionale (43%) e un orario di lavoro più flessibile (43%), si sono verificati alcuni svantaggi. Infatti, il 49% degli intervistati afferma di essere stato influenzato negativamente dal lavoro a distanza a causa di una scarsa interazione con i colleghi (51%), della mancanza di collaborazione e comunicazione (28%), del rischio di rumore di fondo e di alcune distrazioni (27%). “La pandemia ha introdotto un cambiamento enorme nelle modalità e nei luoghi di lavoro” ha commentato Jeff Abbott, CEO di Ivanti. “L’elemento vantaggioso è certamente nella progressiva implementazione dell’automazione per attività e compiti quotidiani. In questo modo le aziende possono ottimizzare l’equilibrio tra vita-lavoro dei propri team IT e di sicurezza, prevenendo le violazioni dei dati e migliorando le esperienze dei dipendenti”.

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TikTok aumenta la durata dei video a 10 minuti

Presto gli utenti di TikTok potranno caricare sulla piattaforma filmati che durano fino a 10 minuti. Il limite precedente era stato aggiornato in estate, quando TikTok aveva portato a 3 minuti il tempo massimo iniziale di 60 secondi, a sua volta ampliato dai 15 secondi fissati al lancio dell’app.
Si tratta di un salto in avanti che equivale a una sfida del social cinese ai big del settore, come YouTube e Instagram.
“Pensiamo sempre a nuovi modi per portare valore alla nostra community e arricchire l’esperienza dei tiktoker – spiega l’azienda in una nota -. L’anno scorso abbiamo introdotto video più lunghi, dando agli utenti più tempo per creare e divertirsi su TikTok”.

Nel 2021 TikTok sorpassa Google come servizio online più visitato

Secondo la società informatica Cloudfare, che analizza il traffico web a livello globale, l’anno scorso TikTok aveva sorpassato Google come servizio online più visitato dagli utenti.
“Oggi confermiamo la possibilità di caricare video della durata massima di 10 minuti – continua TikTok -. Una novità che speriamo possa liberare ancora più possibilità creative per i nostri iscritti in tutto il mondo”.
L’annuncio mette quindi TikTok sullo stesso piano di YouTube, che nel 2021 ha raccolto 28,8 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie. Dal canto suo Meta, che controlla Instagram, si è ispirata proprio a TikTok per lanciare nuovi formati video. Dall’arrivo dei Reels, nel 2020, l’app ha implementato diverse funzionalità prese in prestito alla concorrenza, come la funzione Remix, che permette di affiancare i propri video a quelli dei creator più gettonati del momento, riporta Ansa.

“Dare ai creator un nuovo modo per portare valore e arricchire l’esperienza”

Lo scopo di ampliare fino a 10 minuti la durata dei video è quello di dare più spazio ai creator per tutorial e contenuti educativi. La nuova feature è già stata testata e verrà integrata nell’app con uno dei prossimi aggiornamenti, previsto a breve.
Lo scopo, secondo quanto dichiarato da un portavoce dell’azienda al sito specializzato TechCrunch, è infatti quello di “dare ai creator un nuovo modo per portare valore alla nostra comunità e arricchire l’esperienza TikTok. Già l’anno scorso – spiegano dal social network – abbiamo dato alla nostra comunità più tempo per creare ed essere intrattenuti su TikTok, e oggi siamo entusiasti di iniziare a implementare la possibilità di caricare video fino a 10 minuti, che speriamo possano scatenare ancora più possibilità creative per i nostri utenti in tutto il mondo”.

Una sfida a YouTube

I video di 10 minuti su Tik Tok sono un chiaro segnale di come il social network cinese voglia rafforzare la concorrenza ai competitor, soprattutto YouTube, riporta quotidiano.net.
Le clip più lunghe, infatti, consentiranno agli utenti di postare contenuti come tutorial di cucina, beauty, contenuti educativi e tutti i video che necessitano di più tempo.
Finora i tiktoker erano infatti costretti a postare più clip in sequenza, con il rischio che qualcuno dei follower non riuscisse a seguirli fino in fondo.

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